Il bel Antinoo
Storia di un amore
Nell’epoca dell’antica Roma e dell'antica Grecia gli uomini, contrariamente alle donne, potevano in certi casi avere amanti del proprio sesso o di quello opposto. Quindi la relazione che l’imperatore Adriano ebbe con il suo amato Antinoo non destò alcuno scandalo. Come il giovane Antinoo, nativo di Bithynium-Claudiopolis, città della Bitinia divenne il “favorito” di Adriano la storia non lo spiega. Fatto sta che il rapporto tra i due era molto saldo.
Statua di Antinoo
Il favorito di Adriano"
Tuttavia sappiamo che durante i frequenti soggiorni di Adriano ad Atene egli imparò ad apprezzare l’arte e la cultura Greca. Nelle usanze greche il giovane che si affacciava alla vita adulta diveniva un “Efebo” e per due anni, dai 18 ai 20, veniva formato per essere in grado di diventare un vero adulto, nonché addestrato a ogni sorta di combattimento militare. Ad un certo punto del percorso l’”Efebo” veniva assegnato ad un guerriero esperto in modo che apprendesse e raffinasse da questo l’arte del combattimento. Poteva succedere così che la coppia di guerrieri divenissero amanti.
Proprio come un guerriero ed il suo “Efebo”, Adriano era mentore e protettore del giovane ed è certo che Antinoo seguisse Adriano ovunque lui andasse. Fu proprio per seguire l’imperatore in un viaggio in Egitto che Antinoo trovò la sua morte prematura.
Antinoo e Adriano
Non è chiaro se fu una “morte vicaria” in cui il giovane si sacrificò per l’imperatore (come riportato da Dione Cassio) o più verosimilmente se mori in un tragico incidente. Ma è certo che Antinoo perse la vita annegando nel Nilo, dove successivamente Adriano fece costruire Antinoopolis
(o Antinoë è conosciuta oggi come Sheikh Abada e rischia, purtroppo, di perdere
buona parte del patrimonio archeologico) e divinizzandolo, ne istituì il culto religioso che in Italia prese piede ad Ostia e forse anche a Tivoli, dove nella Villa Adriana sono stati trovate numerose statue a lui dedicate.
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